Controllo della qualità dell’acqua destinato al consumo umano

La qualità dell’acqua destinata al consumo umano è disciplinata dal Decreto Legislativo n. 31 del 2001, che recepisce la Direttiva 98/83/CE e che si applica a tutte le acque destinate all’uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, sia in ambito domestico che nelle imprese alimentari, a prescindere dalla loro origine e dal tipo di fornitura. È responsabilità dell’amministratore far eseguire le analisi dell’acqua condominiale? Si, l’amministratore ha l’obbligo di controllare l’adeguatezza e manutenzione dell’impianto idrico del condominio e le analisi chimiche e microbiologiche periodiche costituiscono un ottimo strumento per verificarne lo stato, nuovo decreto 18-2023. L’acqua potabile rientra, naturalmente, nelle acque destinate al consumo umano e deve quindi soddisfare i requisiti disposti nel Dlgs 31/01, in particolare per quanto riguarda i parametri indicati nell’allegato I. Nell’allegato I, la parte A fa riferimento ai parametri microbiologici, la parte B ai parametri chimici e la parte C ai parametri indicatori. Per ogni parametro è indicato un valore di parametro, ossia un valore limite che non si può superare. Nel caso venga superato, si rende necessario l’intervento dell’autorità competente chiamata a mettere in atto le misure adeguate per ripristinare la giusta qualità dell’acqua. L’obiettivo dell’analisi è quello di prevenire patologie che potrebbero scaturire in seguito alla presenza di sostanze chimiche nocive, come batteri patogeni e virus.

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